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Amnesty chiude i suoi uffici ad Hong Kong

Amnesty International ha annunciato la chiusura dei suoi uffici a Hong Kong: la sezione locale il 31 ottobre, l’ufficio regionale entro la fine dell’anno.

Le operazioni regionali saranno spostate negli altri uffici dell'organizzazione in Asia-Pacifico.

L’ufficio regionale, insieme alla sua sede gemella di Bangkok, conduceva ricerche e campagne su 19 stati della regione – tra cui la Cina – e sulle isole del Pacifico.

Questa decisione, presa con grande difficoltà, è stata determinata dalla Legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, che ha reso effettivamente impossibile a un’organizzazione per i diritti umani operare liberamente e senza rischiare gravi rappresaglie da parte del governo

Anjhula Mya Singh Bays, direttivo di Amnesty International





Amnesty è profondamente in debito con i membri e il personale che negli ultimi 40 anni hanno lavorato instancabilmente per proteggere i diritti umani a Hong Kong e da Hong Kong. Dall'aver spinto con successo per la piena abolizione della pena di morte a Hong Kong nel 1993, all'aver esposto le prove dell'uso eccessivo della forza da parte della polizia durante le proteste di massa del 2019, Amnesty a Hong Kong ha fatto luce sulle violazioni dei diritti umani nei giorni più bui […].

Inoltre, i programmi educativi di Amnesty International Hong Kong - dai colloqui in classe al festival del film documentario - hanno aumentato la consapevolezza dei diritti umani non solo nelle scuole della città ma anche tra il pubblico in generale. Nessuno e nessun potere può demolire questa eredità.

Agnes Callamard, segretaria generale di Amnesty International


La legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, imposta dal governo centrale cinese, è stata promulgata il 30 giugno 2020 con l’obiettivo di punire ogni atto di “secessione”, “sovversione dei poteri dello stato”, “terrorismo” e “collusione con forze esterne o straniere per minacciare la sicurezza nazionale”. Da allora, la sua vaga e generica definizione di “sicurezza nazionale”, che richiama quella adottata dalle autorità di Pechino, è stata utilizzata come pretesto per limitare i diritti alla libertà di espressione, di associazione e di manifestazione pacifica così come per reprimere il dissenso e l’opposizione politica. Una lunga serie di raid, arresti e processi ha messo in luce come la vaghezza e la genericità di quella norma possano essere manipolate per fabbricare indagini contro chiunque le autorità di Hong Kong vogliano.

Dall’entrata in vigore della legge sono state chiuse almeno 35 organizzazioni della società civile, tra cui alcune delle più importanti associazioni sindacali e dei più popolari movimenti di attivisti.

Ci sono giorni difficili davanti a noi per i diritti umani a Hong Kong, ma Amnesty International continuerà a stare al fianco del popolo di Hong Kong. Lotteremo perché i loro diritti siano rispettati e saremo vigili nel controllo di coloro che ne abusano

Agnes Callamard

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