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Federico Lera

"Il buio oltre la siepe" - Harper Lee


"To Kill a Mockingbird", tradotto in italiano "Il buio oltre la siepe", è un libro ambientato nel periodo della Grande Depressione americana, all’inizio degli anni '30, racconta la storia di una piccola città immaginaria dell’Alabama, nel profondo sud del paese. Qui il razzismo è un elemento indiscutibile della vita di comunità ed identifica in maniera caratterizzante la stragrande maggioranza della popolazione.

Copertina originale del libro, pubblicato nel 1960 dalla casa editrice “Lippincott”


La storia principale narra la vicenda di Tom Robinson, un bracciante di colore che viene ingiustamente accusato di aver violentato ed ucciso una ragazza bianca, figlia di un esponente di quella parte ultra-razzista della popolazione cittadina, la cui difesa viene affidata ad Atticus Finch, un avvocato ispirato da sani principi democratici.

Sullo sfondo di questa vicenda “principale” l’autrice ci racconta la vita estiva dei figli di Atticus, Jem e Scout, e del loro amico Dill, le cui avventure non si allontanano mai troppo dalla staccionata della casa di Boo Radley, un misterioso vicino, giovane mentalmente instabile, che non esce mai di casa.

La voce narrante, in entrambi i filoni narrativi, è quella di Scout, che attraverso i suoi occhi e le sue parole ci racconterà la propria storia ed il proprio processo di formazione, la cui innocenza frutto di una mente non ancora contaminata dai pregiudizi ci porterà ad appassionarci per la storia personale e professionale del padre Atticus, da sempre impegnato nella difesa della democrazia e dell’uguaglianza. Nel corso del processo Atticus si batterà con tutte le sue forze affinché tutto si svolga in maniera regolare, giungendo poi di fatto ad un verdetto imparziale.

Nonostante i suoi sforzi e l’evidenza delle prove, però, il suo assistito Tom Robinson verrà condannato ed ucciso in carcere durante un tentativo di fuga.

Nonostante la condanna, il razzismo della cittadina non si placa e la maggior parte della popolazione continua ad additare Atticus come “il negrofilo”. Fra queste persone c’è anche Bob Ewell, il papà della ragazza uccisa, che medita di vendicarsi contro Atticus uccidendone i figli che, però, verranno salvati dall’intervento di Boo, il vicino “strambo” che per anni li aveva osservati solo dalla finestra di casa.

Il buio oltre la siepe, pubblicato per la prima volta nel 1960, non smette, a più di 60 anni dalla sua uscita, di essere un libro attualissimo per le tematiche trattate e per lo sguardo puro ed aperto di fronte alle diversità, che siano il colore della pelle (come per Tom) o lo status sociale (come per Boo); attraverso gli occhi di Scout il lettore può immergersi nella percezione delle diversità come fattore positivo, modificando la propria percezione del mondo attraverso la conoscenza ed il contrasto di ingiustizie e pregiudizi.

Famosa la frase di Atticus che racconta la sua esperienza interiore e l’insegnamento che vuole che nasca da come affronta la propria vita e la propria professione:


Volevo che tu imparassi una cosa: che tu vedessi cos’è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo con il fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente ed arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. E’ raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede.

La scrittrice Harper Lee (1926-2016)


Una nota: Harper Lee vinse il premio Pulitzer e nel 1962 venne tratto dal libro un film, diretto da Robert Mulligan, che vincerà ben tre oscar, tra cui quello di miglior attore assegnato a Gregory Peck, e verrà inserito nel 1995 per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.



La clip dell'arringa finale tenuta dall'avvocato Atticus Finch tratta dal film

"To Kill a Mockingbird" (1962)

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